Occasioni e punti di ritrovo

Rivalto, pur essendo un borgo molto circoscritto in cui, durante la giornata, risulta difficile non incontrare gran parte degli abitanti del paese, ha da sempre avuto i suoi punti di ritrovo, eletti a tali dagli abitanti come luoghi ideali per confrontarsi sulla quotidianità, dare avvio a progetti ed iniziative collettivi e passare qualche ora spensierata insieme.

In seguito alla Seconda Guerra Mondiale, il fenomeno nazionale dell'associazionismo ebbe un forte richiamo anche a Rivalto dove alcuni locali vennero adibiti a circoli ricreativi.

Il primo fu il Circolo ARCI (Associazione Ricreativa e Culturale Italiana), in origine ENAL (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori), ospitato presso il bel palazzotto, oggi ristrutturato, che affaccia su Piazza Beato Giordano e che fu seriamente colpito dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Oggi riporta sulla facciata una targa in memoria dei soci fondatori della “Casa del Popolo”
Qui le serate passavano tra confronti, dibattiti, bevute e goliardie.  I rivaltini ricordano di quando la sera, da giovani, tiravano un filo dalla finestra del circolo per agganciare la maniglia della casa di fronte e bussare alla porta di Renzo che, uscendo con la luce notturna e non trovando nessuno all'uscio, non capiva chi avesse bussato. Una burla che fece da precursore a quella del suono dei campanelli, anche questa molto diffusa tra i ragazzi delle generazioni successive.


In seguito, fu inaugurato a Rivalto anche il Circolo ACLI (Associazione Cristiane Lavoratori Italiani), inizialmente ospitato in una stanza della casa del Cortesi, in Piazza Beato Giordano. L'allestimento dei locali fu finanziato con sottoscrizioni dei soci, qualche contributo della Parrocchia, del Vescovo e della DC provinciale che consentirono di dotarsi dei primi “segnali” di progresso tecnologico: il frigorifero, la macchina del caffè e, intorno agli anni '54-'56, la prima TV del paese. Molti rivaltini si intrattenevano qui fino a tarda ora a seguire programmi o opere musicali in TV finché le donne, preoccupate, andavano a ripescarli per riportarli a casa.
Il circolo ACLI si trasferì, successivamente, nelle vicinanze del campo di calcio (Il Campino), in un nuovo edificio dotato di un bancone da bar e una sala ricreativa con biliardo e tavoli per giocare a carte. Lo stesso edificio fu poi utilizzato per diverse iniziative della "Associazione Amici di Rivalto" in occasione dei tornei di calcio che si tenevano al campino, fungendo da bar per la distribuzione di spuma fresca e noccioline.


La "Associazione Amici di Rivalto" nasce nel 1974 dall'idea di un gruppo di amici per valorizzare il paese di Rivalto. Nel corso degli anni ha promosso innumerevoli iniziative a partire dalla Sagra del Marrone che accompagna ormai l'ottobre rivaltino da oltre quaranta anni, alla Festa Contadina, alle manifestazioni sportive dei tornei di calcio per ragazzi under 15 e alla Gara podistica de La Lama. Nell'ambito delle iniziative culturali, dal 1978 al 1985 ha dato origine al Concorso di pittura contemporanea di Rivalto -un successo di richiamo anche internazionale-, dal 1998 al 2000 allo spettacolo Musica sotto le stelle con musica leggera, canto e danza, al Premio di Poesia e ad una serie di visite e gite turistiche fuori porta.
Tra i principali promotori e membri dell'associazione, sempre sostenuta dagli abitanti del paese, ricordiamo Roberto Magni Paolo Maggini che, pur non essendo rivaltino di origine, era molto legato a Rivalto. 
A partire dal 1991 è stata costruita un'ampia struttura prefabbricata alle spalle del campino di calcio dove, tutt'oggi, vengono ospitate le manifestazioni dell'associazione

Altro punto di ritrovo del passato era sicuramente rappresentato dalla piccola mescita di vino e liquori ospitata presso la bottega di Otello Benedetti in Piazza della Compagnia, dove gli uomini  "andavano a fa' 'r fiasco" e, dal 1969, dal bar e ristorante di Mirella e Gigi, particolarmente apprezzato per il tortino ed i gustosi piatti di cucina. La terrazza del bar, che offre una splendida vista sulle colline della Valdera, era frequentatissima ai tempi in cui a Rivalto c’era più movimento: si giocava a carte e a biliardino trascorrendo il tempo chiacchierando. 

I rivaltini non disdegnavano neanche il gioco delle bocce, tanto che a Rivalto erano presenti tre pallai (campi da bocce) dove la sana competizione era accompagnata da battute e risa.

Oltre ai luoghi di ritrovo "per eccellenza" come bar e circoli, Rivalto offre innumerevoli luoghi ed opportunità per potersi riunire in piacevole compagnia.


Piazza Antonio Gramsci (Piazza della Compagnia), molto caratteristica e raccolta, oltre ad ospitare l'Oratorio della Compagnia della Santa Croce, è circondata da bellissimi palazzi storici, tra i quali quelli del Falugi, del Giovannelli e la sede storica de La Canonica, sobrio edificio del XVII sec. Soprattutto nelle sere d'estate viene raggiunta da locali e non che si ritrovano qui a chiacchierare sulle panchine, altresì, in occasioni di feste e sagre, diventa una delle piazze principali in cui vengono ospitati gli eventi.
In passato, proprio sotto l'arco del Palazzo del Falugi, si tenevano alcune rappresentazioni teatrali e satire di intrattenimento, curate e recitate da abitanti del paese. I bambini di allora ricordano ancora di aver assistito o aver preso parte al "Fornaretto di Venezia"

Piazza Beato Giordano, snodo nevralgico e di passaggio del paese, in cui sono presenti le botteghe e la Chiesa parrocchiale dei SS. Fabiano e Sebastiano, da sempre ha creato occasioni di incontro. La spesa all'interno delle botteghe, anche per la cordialità delle bottegaie, diventa una piacevole opportunità di scambio, così come al termine delle funzioni religiose non è raro intrattenersi in piazza per qualche saluto e chiacchiera.  In passato, come descritto sopra, vi erano ospitate le sedi dei circoli ricreativi ARCI ed ACLI. Questa piazza è anche un po' quella che dà la "voce" agli accadimenti e lo spunto per commentare gli eventi: fuori dalle botteghe si trovano ancora i fogli dei periodici La Nazione o Il Tirreno e, alle pareti della chiesa, le pubblicazioni funerarie. 




Il Monumento ai Caduti per la Patria con i suoi muretti limitrofi, oltre ad essere meta di brevi e piacevoli passeggiate con bellissime viste panoramiche sulle colline sottostanti, offre una comoda seduta all'ombra degli alberi. In passato, quando l'area era ancora sterrata, le catene di ferro che circondano il monumento venivano prese d'assalto dai bambini che ci si dondolavano fino a quasi "spaccarsi la testa" per rincasare poi "sudici di terra come il carbone" ed essere messi a mollo dalle mamme nelle tinozze da bucato.

Nelle cantine e nei frantoi, distribuiti lungo tutto il paese, ci si incontrava non solo per frangere, spremere o travasare botti, damigiane e tini, ma anche per passare qualche momento in compagnia accompagnato da un bicchiere di vino o da una fetta di prosciutto tenuto al fresco o da una bruschetta all'olio.

In passato, il momento di incontro per eccellenza era rappresentato da le veglie che vedevano riunite, attorno al caldo focolare domestico o sotto il cielo stellato estivo, intere famiglie e, talvolta, anche più famiglie. La veglia era un modo per poter condividere gli aspetti del quotidiano, le previsioni dei raccolti, raccontare novelle e socializzare dopo una pesante giornata di lavoro nei campi. Attraverso i racconti dei più anziani durante le veglie si sono tramandati innumerevoli storie ed aneddoti alle generazioni più giovani che oggi abbiamo il piacere di ricordare.